Riflessioni del Prof. Ivo Mandarino: San Martino tra Religione, Storia, leggenda e tradizioni popolari

 Nel video che si allega al presente documento si presenta la vita del Vescovo Cattolico San Martino di Tours (nato in Pannonia, attuale Ungheria nel 316 e morto a Candes, in Francia, allora Gallia, nel 397, l'8 Novembre ma sepolto l'11). San Martino era, all'inizio un militare pagano che fu autore del famoso gesto con cui tagliò il proprio mantello in due parti per fornire un riparo ad un povero viandante e, dopo questo episodio, decise di lasciare il servizio militare per convertirsi al Cristianesimo.

Divenne così sacerdote, poi Vescovo e viene ricordato oggi, giorno della sua sepoltura.

A questo giorno sono però legati anche alcuni famosi proverbi come "l'estate di San Martino che dura tre giorni ed un pochino" per indicare un momento dell'anno in cui vi è un attimo di clima temperato in un contesto di più generale clima rigido e freddo.

Inoltre si dice anche che "a San Martino ogni mosto diventa vino" da cui prese le mosse la famosa poesia che riporteremo, San Martino, di Giosuè Carducci e si dice anche, soprattutto nel Nord Italia, che si "fa San Martino" per indicare l'azione dello sgombero o del trasloco, mutuando questa frase da quella pronunciata effettivamente da Vittorio Emanuele II che affermò, in dialetto piemontese: "Coraggio figlioli, altrimenti gli austriaci ci faranno fare San Martino", come a dire:"Coraggio figlioli, altrimenti gli austriaci ci faranno smobilitare dalle nostre posizioni".

Il video, pur brevemente tenta, allora, di mettere in luce tutti gli aspetti principali del giorno di San Martino: dalla vita, all'opera, al pensiero, all'azione del Santo ai riferimenti storici, ai detti e proverbi popolari, sino alla lettura della poesia di Giosuè Carducci, più sopra citata e qui di seguito or riportata:


                                               San Martino

La nebbia a gl'irti colli

piovigginando sale,

e sotto il maestrale

urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo

dal ribollir dei tini

va l'aspro odor dei vini

l'anime a rallegrar.

Gira su ceppi accesi

lo spiedo scoppiettando:

sta il cacciator fischiando

su l'uscio a rimirar

tra le rossastre nubi

stormi d'uccelli neri,

com'esuli pensieri

nel vespero migrar.


Nel video si fa pure riferimento ad una preghiera rivolta a San Martino che così vien recitata:

O Dio, che vedi che noi non possiamo sussistere per nostra virtù, concedi, propizio, per intercessione del tuo beato confessore e vescovo Martino, che siamo difesi contro ogni avversità.


Ricordiamo, infine, qui in breve quel che nel video è trattato più diffusamente e cioè alcune note agiografie relative a San Martino che, chiamato a prestare il servizio militare in Francia, quando era ancora catecumeno (e nulla aveva riferito ai genitori, pagani), coprì con il suo mantello, per fornire riparo dalla pioggia, un povero viandante che era Gesù Cristo stesso che gli apparve poi in sogno.

Si risolse così di lasciare il servizio militare, all'età di 25 anni per convertirsi. Divenuto sacerdote, chiese ed ottenne di poter fare vita ritirata presso un cenobio fondato da lui stesso, del quale divenne l'abate e che ospitava 80 monaci.

Divenne, per acclamazione pubblica nominato vescovo di Tours e si prodigò per aiutare gli indifesi ed i rifiutati dalla società, i poveri e gli indigenti, i malati ed i sofferenti.

Si inimicò una parte della società ed anche alcuni rappresentanti del clero ma sopportò tutto con estrema forza e coraggio, portando ancora il bene ovunque andasse, ovunque si spostasse, fino a quando, spossato dalla fatica restituì l'anima al Signore.



 Buona lettura, buon ascolto e buona visione e, soprattutto, buona serata di San Martino.

Prof. Ivo Mandarino

      

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