Riflessioni del Prof. Ivo Mandarino: cenni all'attività letteraria di Grazia Deledda

 Grazia Deledda nacque a Nuoro il 27 settembre 1871 e morì a Roma il 15 agosto 1936.

Fu una donna molto libera, anticonformista e fu grande scrittrice autodidatta. Raggiunse addirittura il Premio Nobel nel 1926 (attribuitole, però, per mancanza di candidati con i requisiti) nel 1927. Fu la prima donna italiana ad aggiudicarselo, nella categoria letteratura, e la seconda donna in assoluto dopo la svedese Selma Lagerlof.

Una caratteristica accomunava, tra l'altro, le due autrici: la capacità di trasmettere la conoscenza delle tradizioni delle proprie, rispettive terre, facendo parlare così i veri protagonisti della storia, la popolazione.

L'aspetto etnografico, unitamente ad altri aspetti come il senso religioso, il fatalismo, la presenza del bene e del male nel mondo, furono elementi che ritornarono con straordinaria continuità nelle sue opere che diventarono, in parte, altrettante trasposizioni teatrali. 

Era nata in una famiglia agiata: il padre era un ricco possidente terriero, laureato in Giurisprudenza e la madre una donna molto legata ai valori ed alla morale della tradizione.

Ella fu più che altro autodidatta, almeno nella sua formazione di scrittrice. Scolasticamente fece un percorso di studi irregolare che vide la frequenza delle scuole elementari e la presenza di un precettore per quanto attiene gli studi medi superiori. Ancor più irregolare, ma molto ricca, fu la sua preparazione come scrittrice, visto che lesse moltissimi autori, tra i più disparati.

Conobbe e sposò Palmiro Madesani un funzionario del Ministero delle Finanze, originario della provincia di Mantova, nella quale andarono a vivere, per poi trasferirsi a Roma.

Il Madesani lasciò ben presto il suo pubblico impiego per diventare il suo agente letterario. Questo fatto, unitamente al suo raggiungimento del Premio Nobel irritò addirittura un altro grande intellettuale quale Pirandello che scrisse addirittura un libro, senza ammettere mai i veri motivi della produzione dello stesso, dal quale traspariva che era intenzionato a dileggiare il marito di lei e, più in generale, la coppia. Probabilmente un ruolo importante lo giocò anche l'attribuzione del Premio Nobel per lo stesso Pirandello appena sette anni più tardi.

Tra i due intellettuali nacque così una forma di reciproca e non celata antipatia e la Deledda cercò di non far pubblicare il testo di Pirandello e, in più, cercò di ostacolarlo nell'attribuzione del Premio Nobel stesso. Sottili "duelli" e rivalità tra intellettuale che provano un senso di segreta invidia reciproca ed un senso alla competizione innato.

Le sue opere più apprezzate sono quelle della maturità, quando anche la sua vita trovò un certo assestamento e quando aveva ormai arricchito il suo lessico, essendo - in gioventù soprattutto - abituata ad usare molti termini gergali e dialettali.

Anche i temi esistenziali maturarono il loro sviluppo nella prosa e vennero meglio articolati secondo modalità filosofiche, in certi casi e psicologiche in altri, mettendo sempre l'ambientazione della sua amatissima e bellissima Sardegna ed inserendo - sullo sfondo - le tradizioni, la parlata, le abitudini della sua amata e mai dimenticata, terra.

Il taglio delle tematiche affrontate fanno sì che ella rientri nel Verismo, secondo alcuni mentre vi sarebbero delle differenze secondo altri. Presenti sono sempre un certo fatalismo, un sentimento spiritual - religioso, il senso del peccato e della colpa e la presenza del bene e del male nel mondo. I protagonisti sono sempre gli uomini e e le donne della sua terra e della sua epoca, con tutti i lati positivi e negativi, anche con quei tabù che ella, da donna impegnata come scrittrice e come intellettuale, riuscì ad abbattere.

Tra le sue opere ricordiamo: Elias Portolu, Canne al vento, Cenere, Il vecchio della montagna, Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna e tante altre opere librarie e teatrali.

Si ricorda che per una descrizione dell'autrice si può far riferimento anche al mio omonimo canale YouTube su cui troverete un video in cui sono trattate le stesse tematiche. 

Buona lettura, buon ascolto e buona visione dal Prof. Ivo Mandarino.
        

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