Per parlare ancora un po' della mia Tesi di Laurea "Il Palio di Asti fra tradizione e complessità" A.A. 1998/99 (29/09/1999)...

                              IL PALIO DI ASTI FRA TRADIZIONE E COMPLESSITÀ 

Ecco un altro post per parlare ancora un poco della mia Tesi di Laurea IL PALIO DI ASTI FRA TRADIZIONE E COMPLESSITA' discussa ormai... ''illo tempore''(!), nell'Anno Accademico 1998/99 (29/09/1999), all'Università degli Studi di Torino.

Il Prof. Dr. Ivo Mandarino in una foto di diversi anni fa ma, comunque, già molti anni dopo la discussione della propria Tesi di Laurea.

Il Palio di Asti fra tradizione e complessità (mia Tesi di Laurea)

e

Il Palio di Asti fra tradizione e complessità (mio saggio in un mio testo con diversi altri saggi riguardanti tematiche filosofiche, pedagogiche, demoetnoantropologiche...)

Per parlare ancora un po' della mia Tesi di Laurea "Il Palio di Asti fra tradizione e complessità" e dei miei lavori, collegati alla stessa, che vennero da me prodotti successivamente ecco quanto argomentero' in questo mio post, composto anche (e, direi, soprattutto di estratti).

Pubblicherò oggi, su questo mio modesto blog, un estratto tratto dal mio libro "Tavola rotonda. Cosa possono comunicarsi/ci?" Ed. Riflesso, Asti in cui argomento - brevemente - la tematica che era stata oggetto della mia Tesi di Laurea, molti anni prima: "Il Palio di Asti fra tradizione e complessità".

 Anzi, per esser più precisi, in quel saggio (di egual titolo) pubblicato nel mio testo quivi testé menzionato, riportai integralmente la Premessa che qui - parimenti - andrò pure a riportare.

Il saggio - nel suo insieme - era una ulteriore riproduzione, riveduta e corretta della mia Tesi, ovviamente adattato - per l'occasione - allo status di saggio, per l'appunto, con tutto ciò che comporta - consequenzialmente - in termini di adattamento, riproduzione, sintesi, rielaborazione di un lavoro che fu, come è ragionevole e facile comprendere, di ben più vaste proporzioni sia contenutisticamente, concettualmente, idealmente, che estensivamente.

Il saggio era contenuto nel mio testo "Tavola rotonda...", unitamente ad altri quattro saggi, pubblicato nel 2005 mentre la Tesi risaliva all'Anno Accademico 1998/99, discussa presso l'Università degli Studi di Torino il 29/09/1999. 

Sia il saggio che, ancor più, la Tesi di Laurea, risentono del tempo trascorso, nel senso che - nel frattempo - alcune regole per lo svolgimento del Palio in quanto tale e per il manifestarsi del Palio come festa locale della tradizione, sono - nel frattempo - mutati ma, ritengo assai umilmente ancorché fermamente, sono lavori che possono ancor esser utili da un punto di vista storico, sociologico, antropologico e folklorico.

Ecco quanto riportavo, allora, nel mio saggio "Il Palio di Asti fra tradizione e complessità" nel mio testo "Tavola rotonda...", sussumendo dalla mia stessa Tesi di Laurea le informazioni e pure riportandole pari, pari:

Riporterò, allora, per completezza, la Premessa del saggio e, subito dopo, la Premessa della mia Tesi, premurandomi, al termine di tutto l'argomentare di aggiungere la Bibliografia che qui verrà menzionata, in riferimento a quei lavori.

Dal saggio.

"Il Palio di Asti fra tradizione e complessità

                                                                      Premessa

Il presente saggio è il risultato di un lavoro tratto dalla propria Tesi di Laurea in Antropologia Culturale, Corso di Laurea in Pedagogia, Facoltà di Scienze della Formazione, Università degli Studi di Torino, discussa da parte dello scrivente nell'A.A. 1998/'99 e precisamente il 29 settembre 1999, Relatore il Prof. P. Grimaldi.

La tesi recava lo stesso titolo.

Ora, a distanza di alcuni anni, mi accingo a trattare quell'argomento in un'altra forma, in un certo qual senso anche più completa avendo, nel frattempo, approfondito alcune tematiche demoetnoantropologiche.

Sicché, alcuni riferimenti ed alcune considerazioni saranno ancora tal quali erano stati allora formulati, altri sono stati integrati con nuovi e più approfonditi studi, altri ancora sono stati qui soltanto marginalmente riferiti; altri, infine, neppure citati.

Quasi ogni riferimento riportato e direttamente ripreso da quel lavoro è stato qui rielaborato o contenutisticamente o linguisticamente o in tutte e due le forme.

I riferimenti storici e quelli relativi all'articolazione dei vari momenti della festa in sè, le considerazioni sui ruoli o sul simbolismo di cose o di persone sono, inoltre, qui stati ridotti al minimo quando proprio neppure citati sia per la finalità del presente lavoro, sia per il fatto che per la lettura degli stessi si può fare riferimento all'ingente (numericamente e qualitativamente) bibliografia già presente.

Infatti, l'autore si premura di far presente che qualora si voglia assumere qualche notizia sul Palio di Asti in prospettiva storica o, per dir così, tecnica o si desideri avere qualche notizia supplementare relativamente allo svolgimento della manifestazione stessa, prima di intraprendere la lettura del presente saggio, sarebbe bene far riferimento ad uno o più testi di cui si dà conto nella modesta bibliografia al termine di questo lavoro.  

Si è qui, pertanto, cercato di dare un taglio squisitamente antropologico riducendo all'essenziale tutto ciò che non facesse direttamente riferimento al duplice rapporto fra tradizione/ritualità e complessità/pendolarismo ed al rapporto reciproco tra queste due sfere all'interno della festa Palio.

Il modello interpretativo del "pendolarismo sociale" applicato è, ovviamente, quello elaborato da Gallino e poi ripreso e rielaborato da Bravo per giustificare la rifunzionalizzazione delle feste, inteso dunque come "spiegazione della nuova fioritura rituale: col crescere della complessità e quindi del rumore ambientale crescono gli stimoli che possono produrre i comportamenti di autoorganizzazione e riorganizzazione, quindi anche quelli rituali; se ne può quindi ipotizzare, in corrispondenza, la crescente diffusione tra la popolazione del sistema societario, in quanto composta da sistemi ageni predisposti al recupero organizzativo del disordine" (Bravo, 1984, pp. 43 - 44).

Infatti il modello interpretativo "attribuisce al rito una funzione che possiamo interpretare come un'attività di recupero organizzativo del disordine" (ibidem, p. 43).

E tutto ciò è giustificato ancor più dalle contingenze attuali di una società, post-moderna, che si trova a vivere in situazione di grave disagio ed allora "Di fronte a questo profondo malessere della società complessa che rimette in discussione certezze e valori, l'individuo ancora una volta guarda con rinnovato interesse alla tradizione e dà inizio ad un nuovo percorso soggettivo di ricerca del tempo mitico" (Grimaldi, 1996, p. 17).

Si è, poi, ritenuto opportuno riportare l'indice e la premessa della Tesi, che in questo caso svolgono le funzioni anche di riassunto e di presentazione ragionata e schematica di quel lavoro.

Sia la presentazione che l'indice riferentisi a quel lavoro saranno riportati in una veste grafica funzionali al presente e cioè, ''ut sic dicam'', in formato integrale ma ridotto.

Verrà riportata, infine, una bibliografia che sarà, in parte quella citata allora, ed in parte integrata recentemente.

Anche della bibliografia di cui si è dato conto nella stesura della Tesi verranno qui citati quei soli testi che sono serviti alla realizzazione del presente contributo.

Detta bibliografia si dividerà in Riferimenti bibliografici ed in Altra bibliografia consultata.

Con l'occasione ci si scusa per eventuali quanto assolutamente involontarie e non dolose mancanze od omissioni. 

                                                           INDICE

Premessa

Ringraziamenti

Capitolo I - Il Palio di Asti attraverso i secoli

Excursus storico

Lo sviluppo dei codici di regolamentazione

I premi nella storia

La struttura organizzativa del Palio

Ritualità del Palio

La Magistratura

La gerarchia del Palio

Asti e il Palio oggi

Capitolo II - La simbologia del Palio di Asti  

Introduzione

La Bandiera

Il Carroccio

I Premi

Il Costume

Il Palio nei Sonetti

Capitolo III - La corsa degli asini

Calliano

Il Regolamento del Palio Ragliante

Cocconato

Quarto d'Asti

Il Palio di Quarto nei sonetti

Alba

Capitolo IV - La figura del cavaliere

Il ruolo del cavaliere nei tornei

La giostra del pitu

Capitolo V - Ritualità e complessità

Ritualità

Complessità

Conclusioni

Bibliografia

Allegati  ''

(dal mio saggio Tavola rotonda...", 2005, pp. 25-27)


 Bibliografia qui citata: 

Bravo, G.L., 1984 Festa contadina e società complessa, Milano, Angeli

Grimaldi P., 1996, Tempi grassi Tempi magri, Torino, Omega

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Dal mio saggio (parti sussunte direttamente ed integralmente dalla mia Tesi di Laurea Il Palio di Asti fra tradizione e complessità). Nel saggio alle pp. 28-29, nella mia Tesi alle pp. 1-4

"PREMESSA

La presente ricerca ha lo scopo di mettere in luce e di intrecciare tra loro fatti storici e dati antropologici e folklorici riguardanti soprattutto il Palio di Asti, come festa e come manifestazione, ma anche altre feste similari che affondano le loro radici nel tempo (per esempio quintane e gare equestri) e corse che, per vari motivi, suscitano l'interesse degli studiosi (Quarto d'Asti - Calliano - Cocconato - Alba).

Il I Capitolo vuole essere innanzitutto una breve ricostruzione storica centrata sull'evoluzione del Palio dalla sua nascita sino alle normative riguardanti le ultime edizioni. Gli stessi premi saranno esaminati principalmente nella loro collocazione storica, cronologicamente al fine di evidenziare le modifiche qualitative e quantitative che hanno subito con il passare del tempo. Un sotto paragrafo specifico di questo capitolo sarà dedicato interamente all'aspetto ''giuridico'' dei codici di regolamentazione, mentre un altro tratterà le caratteristiche strutturali del Palio nelle sue accezioni più specifiche (corteo storico e corsa), nel suo svolgimento. Si darà qui ampio risalto alla ritualità, al significato cerimoniale, al valore folklorico che questa manifestazione veicola. Il terzo paragrafo tratterà della gerarchia del Palio ed il quarto sarà un commento ad alcune indagini statistiche riferentesi all'edizione del 1997.

Nel II Capitolo ci si concentrerà, invece, sul significato simbolico che non solo il Palio in sé e per sé possiede, ma anche quello che gli viene attribuito o che intendono attribuirgli alcune sue componenti che, tutto sommato, già presentano per proprio conto, ed anche in altri contesti, un significato allusivo. In questo modo si vedranno che cosa rappresentano elementi quali il Carroccio e, soprattutto, la bandiera, in generale ma anche nello specifico della festa Palio. Una parte sarà riservata ai premi, dei quali questa volta se ne curerà l'aspetto riguardante il valore simbolico, mentre un'altra tratterà, in generale, il costume che si può ammirare nel corteo storico del Palio, o durante la corsa dello stesso, nelle tenute dei fantini, a partire da una rapida visione d'insieme dell'abbigliamento nel '200. Il secondo paragrafo tratterà invece delle immagini così sapientemente delineate dai sonetti, appositamente scelti e per le cui motivazioni si rimanda più oltre (cfr. Cap.2, par.2).

Il III Capitolo delineerà quelle che sono le caratteristiche portanti presenti nella corsa degli asini, per quel che è specificamente ravvisabile in alcune corse piuttosto note nel territorio dell'astigiano. Per ognuna di esse si effettuerà anche una breve ricostruzione storica, ed è chiaro che si dovranno leggerne le caratteristiche nell'ottica della comparazione e del confronto con quelle ravvisabili nel ben più noto Palio dei cavalli di Asti. Sarà anzi conveniente leggerne le similitudini e le divergenze alla luce del ''mettere alla berlina'' da parte delle corse degli asini, per motivi differenti, il Palio astigiano. Per quanto riguarda la corsa degli asini di Quarto d'Asti è stata realizzata una lunga intervista (cfr. allegato 6) che costituirà un'utile fonte informativa e folklorica della corsa stessa.

Nel IV Capitolo si passeranno in rassegna alcune manifestazioni del Palio e altre ad esse assimilabili. Piuttosto succintamente, allora, si vedrà come il Palio possa anzi, debba, essere considerato una festa militare, una gara equestre, una festa virile. Si dirà, pertanto, che il Palio a buona ragione, entra nel novero delle feste medioevali con siffatte caratteristiche e che, come altre, seppur diverse, è di fatto una festa tanto militare quanto virile oltre che gara equestre. All'interno di questa analisi, si passerà a presentare, quale esempio, la giostra del ''pitu'' tuttora in vita. 

Il V Capitolo sarà invece centrato sull'analisi antropologica riguardante alcuni momenti rituali popolari, e sulla complessità, ovvero sul fenomeno del ''pendolarismo sociale'' (Bravo, 1984) all'interno della festa Palio.

Un'ultima sezione è dedicata agli allegati comprendenti cartine, codici, regolamenti e fotografie. Alla presente ricerca sarà anche allegata un'audiocassetta di un'intervista realizzata il giorno 25 novembre 1998.

Si vogliono anticipare qui alcune considerazioni cui la ricerca è giunta rimandando però ad esse per una più attenta analisi.

a) Vi sono elementi di similitudine e di divergenza tra il Palio di Asti e le altre corse analizzate, ad iniziare dal cerimoniale per arrivare alla qualità dei premi.

b) Vi è l'evidente tentativo di voler ''mettere alla berlina'' il più noto Palio.

c) Il Palio è una festa tipicamente medioevale e come tale si radica in quel contesto non tanto ''con'' le feste virili, militari... quanto ''come'' festa virile, militare.

d) La partecipazione delle persone, pur essendo sempre attiva, va scemando nel tempo, tanto che sarà interessante fare, a questo proposito, un parallelo con quello di Siena.''  

Grazie per la Vs. cortese attenzione.

Un caro saluto a tutti.

Prof. Dr. Ivo Mandarino

  

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