Breve presentazione di un'edizione molto interessante de "La Monadologia" di Leibniz.

 

Breve presentazione di un'edizione molto interessante de "La Monadologia" di Leibniz. 





Interessante ed assolutamente consigliabile la lettura de "La Monadologia" di Leibniz nell'edizione de "La Nuova Italia", Firenze, a cura di Ernesto Codignola con introduzione e commento di Emilio Boutroux, anno 1943.

Il testo di Leibniz, è notorio, è molto interessante in sé e la monadologia è parte fondante la sua filosofia ed il commento di E. Boutroux è particolarmente esplicativo, ricco di note e di validi rimandi, al punto che il lettore è didatticamente accompagnato nella comprensione del testo. Commento, dunque, valido ed utilissimo, proposto da un grande studioso.

All'interno, una nota introduttiva di Ernesto Codignola ben mette in risalto tutta l'importanza dell'ausilio fornito dal Boutroux al punto che all'inizio egli dice testualmente:"Il commento del Boutroux alla Monadologia è ormai considerato classico alla letteratura filosofica, il testo, riveduto sui manoscritti della biblioteca di Hannover, accuratamente e intelleggibilmente collezionati, è ritenuto l'unico testo critico della operetta della maturità di Leibniz."

E, poco più sotto, in conclusione della predetta nota introduttiva sempre ad evidenziare il grosso merito nell'interpretazione, nel commento e nella modalità didattica di presentazione del Boutroux, E. Codignola riferendosi a lui come (giustamente peraltro!) ad un grande maestro concludeva con la seguente chiosa:"...doti che fanno del Boutroux uno degli interpreti meno cattedratici e professionali, ma più umanamente comprensivi e penetranti delle più originali personalità filosofiche."

A pagina 24 della predetta edizione dell'opera, quale commento, appunto, del Boutroux troviamo scritto, in riferimento alla filosofia di Leibniz:"La filosofia di Leibniz è uno sforzo per approfondire sempre più la natura delle cose, un cammino dal di fuori al di dentro per gradus debitos, come diceva Bacone trattando della fisica. Tenteremo di afferrare questo processo del pensiero del filosofo; cominceremo col farci un'idea dell'oggetto che Leibniz assegna alla filosofia e del metodo che adotta, poi esporremo i commenti successivi della sua spiegazione delle cose."

Spiegazione inappuntabile, appropriata ed ineccepile anche, e proprio, metodologicamente e didatticamente, pure sotto il profilo epistemologico.

Come pure, a pagina 115, laddove si parla di "Storia ed analisi della Monadologia", troviamo scritto:"La Monadologia è un riassunto di tutta la filosofia di Leibniz. Fu da lui composta in francese, nel 1714, durante l'ultimo suo soggiorno a Vienna, per il principe Eugenio di Savoia, principe eminente per l'alta sua cultura quanto per le sue doti d'uomo politico. Eugenio chiuse l'opera, in una cassetta come un tesoro inestimabile e permise di vederla solo alle persone che desiderassero prenderne conoscenza. 'Conserva la vostra opera, scriveva a Leibniz il conte di Bouneval, amico del principe, come i preti di Napoli conservano il sangue di S. Gennaro; me la fa baciare e poi la richiude nella cassetta.' 

La Monadologia non fu pubblicata durante la vita di Leibniz. Koehler la tradusse in tedesco, e Hansche di Lipsia in latino; questa traduzione apparve nel 1721 negli Acta eruditorum, sotto il titolo: Principia philosophiae seu theses in gratium principiis Eugenii conscriptae e figura nell'edizione Dutens. L'originale francese è stato pubblicato per la prima volta nel 1840 da Erdmann, nella sua edizione delle opere filosofiche."

Quanto qui scritto lo si intenda quale rapida carrellata per fornire comunque una proposta di lettura impegnata e seria di un'opera certamente tra le maggiori nella storia della filosofia. Soprattutto l'edizione quivi indicata.


Prof Dr Ivo Mandarino 


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