Qualche personale considerazione sull'IA. By Prof. Dr. Ivo Mandarino
Qualche personale considerazione sull'IA. By Prof. Dr. Ivo Mandarino---------------------
Post breve ma intenso e, moderatamente, preoccupato. Preoccupato dall'espansione e dall'invadenza della cosiddetta Intelligenza Artificiale. Beninteso, essa porterà anche indubbi aspetti positivi ma, non pochi, mi paiono essere gli... effetti collaterali!
Non mi incute ansia, più di tanto, almeno la possibile dominanza delle macchine sull'essere umano, per quanto il discorso sia - certamente - molto serio e ci interpelli nel fattuale e nel comportamento etico e deontologico; riesco persino a controllare un certo timore che talune professioni, soprattutto nell'ottica del più conveniente mercato generato o sostituito da esseri dotati di intelligenza artificiale, possa comportare la perdita di posti di lavoro o la messa al bando ed in soffitta di determinate professioni. Nella storia umana ciò è già capitato ed ancora capiterà e, sotto questo aspetto almeno, si riuscirà a trovare una soluzione praticabile senza arrivare (e mai si deve arrivare a tanto!) agli eccessi del luddismo durante la rivoluzione industriale.
Ciò che mi sgomenta maggiormente è, invece, la fiducia totale verso un nuovo sistema d'intender l'agire pratico nella prassi conferendo una sorta o di fiducia illimitata e quasi dogmatica o di critica senza prove d'appello in cui tutto è già stato detto in modo da stroncare ogni possibilità positiva ed evoluzione con valido tornaconto per l'umanità. Della serie: o tutto, o nulla. O dentro, o fuori.
Dico questo poiché allo stato attuale dei fatti, sul piano dell'affidabilità parecchio, ma proprio tanto mi pare che debba ancora esser fatto. Capita, infatti, che interrogare l'intelligenza artificiale non sempre dia i risultati sperati: molti sono ancora, e taluni invero grossolani, gli errori che si ravvisano! Inoltre, ad oggi, senza esser irrispettosi, ma - quando va bene - interrogare l'intelligenza artificiale equivale a documentarsi su una sorta di grandissimo "bignamone" che tutti coloro che incominciano, come me, ad avere una certa età, ricorderanno come testo d'aiuto (per alcuni, ahimè, sostitutivo!) della normale preparazione sui volumi!
Di più: alcuni mesi fa un conoscente, operante nell'ambito dell'informatica, mi confidava che un suo conoscente, medico, dovendo partecipare ad un convegno gli aveva chiesto se l'intelligenza artificale mai gli sarebbe potuta esser d'aiuto per redigere la relazione del suo intervento. Questo mio conoscente, interrogava l'intelligenza artificiale, e gli forniva bella che impacchetata la soluzione, a suo dire, di ciò che avrebbe potuto dire questo esponente della scienza medica, il quale - entusiasta come pochi! - lo ringraziava e, a suo dire, al convegno ripeteva pari, pari ciò che l'intelligenza artificiale aveva prodotto!
Inquietante a dir poco! Ripugnante a voler esser gentili, educati e cortesi!
A parte il fatto che ogni lavoro deve essere opera della rielaborazione originale, personale e frutto della ricerca individuale o di team, a parte che le fonti devono essere correttamente sempre citate ma, quel che è peggio, è che quel lavoro era un insipido precotto senza anima e senza rielaborazione dell'esperto, era un lavoro standard che chiunque avrebbe potuto fare, un "lavoro" freddo, asettico ed in completa e totale antitesi con il significato di "ricerca" che, un uomo di scienza quale un medico è, dovrebbe ben conoscere. Ragionando così, via su tutto con l'intelligenza artificiale sia per ciò che attiene i lavori manuali che su quelli di concetto. Come potrebbe, allora, esser realizzata un'aria musicale, una poesia, un quadro? Ma, suvvia, da un freddo ed algido robot che potrebbe scrivere terzine romantiche in modo molto tecnico e preciso! Un bel tramonto su quadro... ma certo, ma certo, potrebbe essere realizzato parimenti! La finale di Wimbledon, un match di pugilato, la finale di Champions League... ma naturale, tutto realizzato da intelligenze artificiali e, così proseguendo, senza metter paletti etici anche negli Istituti di Cura sai che bello avere un androide che ti dice che tra 30 minuti e 33 secondi ti spegnerai e valuterà razionalmente se farai bene o no, in nome di una insana ed irrazionale razionalità, a chiedere di poterti congedare da questo mondo, munito dei conforti religiosi...
Certo, questi ultimi sono discorsi estremizzati che vanno intesi anche e soprattutto a mò di provocazione per far ragionare. Certo, molto dipenderà dall'utilizzo che si farà dell'intelligenza artificiale e dall'approccio che se ne avrà in futuro. Quasi ogni cosa in sé è neutra, è l'uomo che dà un significato a ciò che usa e, fino a prova contraria, se non l'inventore, l'uomo è certamente però lo scopritore dell'intelligenza artificiale che, come tutte le cose presenti su questa terra è fatto antropico, antropologico, creato dall'uomo così come l'uomo, almeno per chi come me si professa credente, ha un'altra matrice o, per dirla, alla Descartes ha impresso il marchio di fabbrica, indissolubile ed ineludibile, del suo Creatore.
Ma lasciamo per un momento perdere il discorso del Divin Creatore, poichè per fare certe valutazioni è comunque la stessa cosa: quel che più mi ha colpito ed addirittura indispettito è stata la meraviglia provata da quel medico per la relazione fattagli papale papale, pari pari, dall'intelligenza artificiale con buona pace delle sue conoscenze, del suo modus operandi che il metodo scientifico deve avergli per forza dato, del suo essere professionista del settore pronto ed educato professionalmente ad agire prontamente e sulle emergenze, sull'imponderabile,...
Ed invece no, tutto già pronto, bene così... possibile che lo scienziato di cui si è detto non abbia sentito la necessità di inserire qualche sua conoscenza esperita nel tempo, qualche fatto capitatogli con l'esperienza, che non abbia avuto e sentito la necessità di riempire di calore umano e di passione professionale il "proprio" (per la verità dell'IA) intervento? Possibile che abbia preferito e prediletto un metodo tanto algido, distaccato, magari tecnicamente ineccepibile ma metodologicamente scialbo e mediocre?
Beh... un'ultima considerazione, al di là di IA o intelligenza umana o afflato divino od altro: di sicuro io da un medico così "ragionieristicamente corretto" ma umanamente distantissimo e metodologicamente sciatto non mi farei mai curare e, proprio dovessi scegliere, pur con tutti i limiti epocali, chiederei di costruire una macchina del tempo e di farmi catapultare in un'epoca del passato, non importa quale!
Prof. Dr. Ivo Mandarino
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