Ricapitolazione concetti principali concernenti la scuola pitagorica/Ripasso unità didattica precedenti/I ripasso: pillola di filosofia


Prof. Ivo Mandarino


 Giunti a questo punto è bene puntualizzare alcuni concetti che si sono sviluppati nelle unità didattiche precedenti.

I pitagorici parlano di una situazione di sostanziale disordine che viene risolta in ordine grazie ad un armonia dei contrari che trova la sua allusività nella presenza di numeri pari e di numeri dispari. I primi sono indice di imperfezione perché sono illimitati e non chiudono la sequenza, a differenza dei secondi che sono limitati e perciò perfetti, in quanto - nella loro rappresentazione grafica - sono illimitati e non chiudono il discorso ma lo lasciano, anzi, ben aperto.

La natura è una sequenza di numeri pari e di numeri dispari, quindi di imperfezione e perfezione e, grazie a questo stato di cose, si crea un ordine che diviene - nella prassi e nel fenomenico - natura tangibile, natura misurabile.

Il concetto di cosmo vede un'organizzazione ultraterrena del tutto simile a quella eliocentrica (cioè di un Sole al centro dell'universo) attorno al quale girano dieci corpi celesti di forma sferica con delle traiettorie sempre uguali secondo un movimento rotatorio, tra cui la Terra.

Ora, considerando i tempi, le conoscenze, la strumentazione dell'epoca, bisogna dire che i risultati ottenuti solo grazie a calcoli di natura geometrico-matematica, furono molto importanti.

Tutto rimanda ad un ordine finalistico e preordinato dell'essere e della cosmologia e la matematica e la geometria conferiscono gli strumenti per poter interpretare le cause prime e dare giustificazione del senso, ovvero delle cause ultime.

Problemi se ne intravvedono laddove dobbiamo considerare l'infinito matematico che rende traballante tutta la considerazione matematica pitagorica ed apre questioni sul versante logico e per quanto riguarda le coordinate spazio - temporali. 

Le opposizioni non solo non sono d'ostacolo per la mediazione verso un'unità ed un'armonia ma sono addirittura fondamentali per giungere a questa forma di armonia cosmica.

Le opposizioni che creano, anzi, le opportunità per un'armonia divengono una sorta di necessario e non prescindibile dualismo.

Tutto è, e tutto è opposizione e riunificazione in unità, in armonia, anche a livello antropologico in cui c'è il corpo che esiste nella realtà fattuale con tutte le sue limitazioni e che ingabbia la parte più nobile di noi, ovvero l'anima che sola sarebbe in grado di comprendere i significati ultimi delle cose, i fondamenti. E, per questo, sarà ripresa - come dottrina - pure da Platone.

Tale situazione è argomentabile ed estensibile alla giustizia che riguarda l'ambito morale dell'uomo. La giustizia è armonia in quanto consiste nell'irrogare la giusta sanzione per chi si macchia di certi peccati e delitti es nza esservi differenza alcuna a parità di reato ed elargisce premi a chi li merita.

Era bene fissare alcuni concetti chiave e qui ora ci fermiamo per quanto avremo modo di ritornarvi. Essa era una sorta di pillola di sapere, di pillola di filosofia.

A presto, arrivederci!

Prof. Ivo Mandarino      

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