Buongiorno amici dedicato a San Giovanni Paolo II

 Buongiorno amici ed Editoriale (congiunti) dedicato a San Giovanni Paolo II

Oggi intendo dedicare la rubrica che ogni tanto pubblico e registro in video a San Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla, un autentico gigante della fede. Non intendo certamente farne una sorta di agiografia, né puntare tanto alle date che hanno caratterizzato la sua vita di laico prima e di sacerdote, fino a divenire Sommo Pontefice dal 1978 al 2005, anno della sua morte. Certo, qualche dato agiografico, in questa breve trattazione verrà fornito ma non sarà questo il punto essenziale di questa dissertazione incentrata maggiormente alla sua persona ed a ciò che fece ed a come lo fece.

Karol Wojtyla nacque a Wadowice, a poco meno di 50 Km da Cracovia da un ufficiale dell'esercito asburgico e da una casalinga che morì giovane, quando "Lolek" (così veniva affettuosamente chiamato Karol) aveva 9 anni, per problemi di salute renali e cardiaci. Perse anche il fratello maggiore, medico, che morì all'età di 26 anni per una malattia contagiosa contratta da un paziente.

Personalità molto versatile e poliedrica e di intelligenza viva ed attiva che dimostrò sin da bambino, venne educato alla fede dal padre, persona molto credente e uomo che recitava il Santo Rosario quotidianamente e che lasciò l'esercito per occuparsi, a "tempo pieno", della famiglia. La religiosità forte respirata in ambito familiare, l'aver perso la mamma da bambino, contribuirono certamente a far sorgere nel giovane Lolek una forma di convintissima e salda fede nella Vergine Maria a cui si votò dicendo: "Totus tuus".   

Lolek crebbe attorniato da molti amici, visto il carattere socievole che aveva ed abbe modo di sperimentare le atrocità e le brutture di quelle che, successivamente, Joseph Ratzinger (poi Benedetto XVI) definì come "dittatura rossa e dittatura bruna" alludendo al comunismo ed al nazionalsocialismo (nazismo).

Karol Woytjla, che nella sua vita da laico e da frequentante il Seminario da esterno, clandestinamente, visto il periodo storico, svolse diversi lavori, fisicamente anche molto duri e pesanti, si attivò in molteplici attività con gli amici, anche ludiche e mostrò di essere particolarmente portato per il teatro.

Da religioso si oppose tenacemente a tutto ciò che riconduceva a qualsiasi forma di totalitarismo, "in primis" al comunismo ed al nazismo che aveva vissuto sulla propria pelle. La Polonia, cattolicissima da sempre, per tradizione storica, fu letteralmente stretta ad est dalla Russia comunista e, ad ovest dal nazismo germanico: si ricordi il drammaticamente famoso patto Molotov - Von Ribbentrop. Fu solidale con gli ebrei, tra i quali ebbe molti amici, sin dall'infanzia.

La sua idea sociale si opponeva a qualsiasi tipo di degenerazione e contestò anche talune forme di capitalismo esasperato pur collocandosi nella linea di pensiero della legittimità della libera iniziativa privata contro ogni statalizzazione... selvaggia, quale solo i regimi assolutistici possono portare. 

Se in ambito sociale osteggiò e contribuì a far crollare il comunismo, in ambito sociale ed ecclesiale fu conservatore su tematiche come il celibato, il divorzio, l'aborto, il sacerdozio femminile opponendovisi fermamente e risolutamente.

Economicamente propugnava una terza via tra la rigidità del comunismo e quella di un certo capitalismo sfrenato. 

Da Pontefice fece ben 104 viaggi tra i vari paesi del mondo allo scopo di evangelizzare i popoli e di visitare le società evangelizzate, da buon pastore che tiene al suo gregge, fa sentire la sua presenza e lo difende irrobustendo la fede stessa.

In gioventù, quand'era ancora un giovane sacerdote aveva incontrato Padre Pio che gli aveva profetizzato il fatto che sarebbe divenuto Papa.

Il suo lunghissimo pontificato attraversò varie età storiche, si confrontò con vari momenti e con diverse difficoltà. Egli ebbe, negli ultimi anni della sua vita, problemi molto seri e diversificati di salute che, forse, lo si dice in modo dubitativo ed ipotetico furono aggravati da alcune vicende che si erano verificate come l'attentato in Piazza San Pietro ad opera del turco Alì Acga che gli sparò alcuni colpi di arma da fuoco. 

La mira era stata presa in modo preciso e lo stesso Acga che aveva ricevuto la visita del Sommo Pontefice in carcere rimase sorpreso del fatto che il Papa potesse essersi salvato dal suo attentato. Giovanni Paolo II fu ridotto in gravi condizioni ma, al termine di un intervento chirurgico lungo e difficile, si salvò.

Lo stesso Giovanni Paolo II parlò di una mano che poteva aver deviato la traiettoria alludendo così al fatto che la mano potesse essere quella della Vergine Maria.

Naturalmente non è possibile in un post su blogspot esaurire in modo esaustivo tutta la narrazione della ricchissima (di avvenimenti) vita di Karol Wojtyla e qui non si è dato che un brevissimo riassunto di ciò ch'egli pensò, visse e fece.

Certo, manca la parte relativa al suo pensiero, sempre molto granitico e perfettamente aderente al Catechismo ed al Magistero della Chiesa Cattolica, come è ovvio, con una produzione letteraria e pastorale cospicua e corposa, certo arricchita dalla vicinanza dell'allora Prefetto per la Congregazione della Fede, il Cardinal Ratzinger, futuro Papa Benedetto XVI.

Papa Giovanni Paolo II restituì l'anima al Signore la sera del 2 aprile 2005 alle ore 21.37 circa dopo un'agonia durata per un bel po' di tempo e susseguente a vari problemi di salute emersi negli ultimi anni di vita, tutti aggravanti un quadro clinico già complesso e compromesso anche dai vari interventi chirurgici e dal morbo di Parkinson e da altre patologie in una sorta di comorbità accertata.

La sera della sua dipartita terrena e della sua nascita al cielo, folle di fedeli si accalcarono nei pressi di Piazza San Pietro al fine di poter pregare per lui. Molti furono i giovani che convennero lì, i cosiddetti simpaticamente, PapaBoys 

Al soglio petrino gli succedette Joseph Ratzinger che assunse il nome di Benedetto XVI e che, ancora da Cardinale ovviamente, celebrò le sue esequie.

Un altro gigante, teologicamente raffinatissimo, era così destinato a sedere sul soglio petrino.

Così scritto nel giorno del genetliaco di San Giovanni Paolo II. 18/05/2021

Prof. Ivo Mandarino 

                                           


  
                                                   Prof. Ivo Mandarino

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