Hegel and his totalitarian conclusion? Theories... totalitarians? My opinion in my short comment: "Mandarino Ivo Domenico presents his short comment to 'Hegel on art. An interpretation of Hegel's Aesthetics' by Jack Kaminsky"
Hegel and his totalitarian conclusion? Theories...totalitarians? My opinion in my short comment
Con parti scritte in Inglese e parti scritte in Italiano.
Il Prof. Dr. Ivo Mandarino
Il Prof. Dr. Ivo Mandarino in un'altra immagine
Hegel was a totalitarian philosopher?
by Prof. Dr. Ivo Mandarino
My very short comment
Il presente post riprende il mio saggio Breve commento all'Architettura nell'Estetica di Hegel che pubblicai nel mio testo Tavola Rotonda. Cosa possono comunicarci/si?", Ediz. Riflesso, Asti che, a sua volta si presentava quale rielaborazione, riveduta e corretta di due mie ricerche del periodo universitario che menziono - in detto saggio - alle ppgg. 82 - 83 e poi, anche, e soprattutto, 86-87.
Dicevo, in Premessa, colà:"Il presente saggio riporta integralmente una relazione scritta, il cui titolo originario era Un 'recinto che abbraccia il Dio e la sua comunità', redatta dal sottoscritto per il corso di Storia della Filosofia, Prof. Marino Luigi, A.A. 1995/1996, presso l'allora Facoltà di Magistero dell'Università degli Studi di Torino, qui opportunamente integrata da taluni riferimenti presenti nella propria relazione, per il corso di Lingua Inglese, Prof. Fissore Valerio, A.A. 1996/'97, presso la medesima Università dal titolo Mandarino Ivo Domenico presents his short comment to: 'Hegel on art. An interpretation of Hegel's Aesthetics by Jack Kaminsky".
Mi ritrovai così - molto umilmente, ma assai convintamente, e con il supporto di tesi sostenute dal ben più autorevole di me, il Prof. Jack Kaminsky della New York University, a difendere Hegel dalle accuse, pretestuose, in larga misura, secondo cui dopo il pensiero stesso di Hegel non vi dovesse più essere filosofia ma che la stessa avesse così ultimato il suo percorso (ed un po' era anche l'idea dello stesso Hegel che pareva alludere ad una sorta di pensiero tale per cui: "Dopo di me, niente e più nessuno!") ma, soprattutto, dalle accuse, persino infamanti rivolte ad Hegel da certuni intellettuali secondo cui la sua filosofia poteva facilmente fare da apripista ad ipotesi totalitaristiche.
Partivo proprio dall'analisi del Prof. Jack Kaminsky, per impostare la mia, ut sic dicam "arringa", e citavo alcune parti sussunte dal libro del professore americano, commentandolo, a mia volta e così affermavo a pag. 86 del mio testo Tavola Rotonda ma pure della mia ricerca universitaria:"J. Kaminsky nel suo testo Hegel on Art afferma che molti filosofi britannici ed americani hanno criticato duramente Hegel per le implicazioni totalitarie, in prospettiva politica, del suo pensiero e per i toni apparentemente fascisticheggianti.
Infatti così scrivevo, al proposito, riportando il pensiero di Kaminsky, alla pag. II del mio short comment, di cui alla premessa del presente contributo:"In the Introduction Jack Kaminsky says that many modern phylosophers (exspecially British and American) 'have deplored not only Hegel's linguistic and conceptual obscurity, but also his notorous totalitarian conclusion" (Kaminsky, 1962, p. VII).
E ricordavo, subito dopo, citando ancora Kaminsky come "Whereas the nineteenth century gloried in the Hegelian teaching, the twentieth century has rejected it" (Kaminsky, ibidem, p. VII).
Un giudizio certamente molto forte, drastico estremizzante le posizioni del filosofo tedesco, che arriva - addirittura - al punto di fornirne una lettura fuorviata e fuorviante.
Affermavo:"Certainly Hegel's thought (over all his considerations for the development of spiritual change more in the West than in the East of the World) could conduct to these interpretations but today it is a vision absolutely drain of consequances because on one hand, these reasons haven't got any sense to exist and they aren't at the height of the gretness of Hegel's thought and, on the other hand, they disclose out of the time. In fact today Hegel mustn't be preserved from those attacks" (Mandarino, op. cit. p. II).
E proseguivo, a pagina 87 del mio più volte citato saggio: "Nel periodo in cui Kaminsky pubblica la sua opera molto probabilmente Hegel doveva ancora essere difeso da attacchi di questo tipo, infatti Kaminsky stesso dice che:'Philosophers have also reacted strongly to the fascistic implication of his theories. His admiration of the strong state and his idealization of the heroic man have made his philosophy extremely impopular in an age which the superman concept has been influential in causing two wars'(Kaminsky, op. cit. p.VII)
Tuttavia noi possiamo affermare che tali critiche oggi non hanno alcun senso né alcuna ragion d'essere poiché da un lato non sono assolutamente all'altezza dell'estensione e della complessità del sistema hegeliano e dall'altro rivelano un certo anacronismo dal momento che non è possibile giudicare quel vasto sistema filosofico (e qualunque sistema filosofico) alla luce di teorie politiche formatesi molto tempo dopo, pena lo svuotamento dello stesso" (mio saggio, p. 87).
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Bibliografia citata:
Kaminsky J., 1962, Hegel on Art. An Interpretation of Hegel's Aesthetics, New York
Mandarino I. D., 1996/97, Mandarino Ivo Domenico presents his short comment to: 'Hegel on Art. An interpretation of Hegel's Aesthetics, relazione per il Corso di Lingua Inglese, Corso di Laurea in Pedagogia, Facoltà di Magistero, Università degli Studi di Torino.
Così scrivevo in quelle ricerche universitarie e poi anche successivamente nel saggio che ho citato. Aggiungo, oggi, che tale sorte fu riservata a molti altri filosofi e - attraverso critiche molto simili - dovette passare anche, al setaccio della storia e di alcune pretestuose ed infondate (e superficiali interpretazioni) anche un certo Platone, con la sua Repubblica, pure lui accusato di totalitarismo e di ammiccare a forme politiche dittatoriali o simil tali.
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E non furono esenti molti altri filosofi, nel corso della storia, spesso addirittura "incautamente" o "ingiustamente" processati ed interpretati faziosamente ed arbitrariamente.
Grazie, un caro saluto a tutti!
Prof. Dr. Ivo Mandarino
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